Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

HOME      Archivio      Scritti, Video e Quaderni Cipec      


Archivio

Effettua una ricerca oppure sfoglia l'archivio per categorie


Ricerca:       



Vitalizio con bonus, per qualche consigliere regionale Babbo Natale e' passato il 22 dicembre  Dicembre   Torna alle categorie

Vitalizio con bonus, per qualche consigliere regionale Babbo Natale è passato il 22 dicembre

COMUNITA’ MONTANE, ODG A DIFESA DEI 500 LAVORATORI

 

Il Consiglio Regionale ha recentemente approvato il Testo unico delle leggi sulla montagna contente anche le riforma delle Comunità Montane.

La legge votata non stabilisce solo tagli ed accorpamenti (da 48 a 23), ma definisce meglio le funzioni che le Comunità Montane dovranno avere, ovvero saranno una sorta di agenzia di sviluppo locale. E’ importante chiarire quale tipo di sviluppo intendiamo. Secondo il nostro gruppo le azioni che le nuove Comunità Montane devono intraprendere sono quelle di contrastare lo spopolamento montano, valorizzare l’ecosistema ambientale e investire sul turismo sostenibile.  Non certo quello di pensare alla montagna come ad un parco giochi per i cittadini.

La forte riduzione del numero delle Comunità Montane e il conseguente taglio di assessori e consiglieri, che passeranno da 1675 ad un massimo di 828 rientra nella logica di rafforzare l’ente e il suo ruolo. E’ importante, in questo contesto, avere mantenuto i tre livelli di istituzionali (Presidente, Giunta e Consiglio) che garantiscono maggiore democraticità e rappresentatività. Il risparmio complessivo è di 1 milione di euro l’anno, ma ben altri sono i costi della politica a cui occorre mettere mano.

Dobbiamo ora capire quali siano le intenzioni del Governo che prima ha prospettato un azzeramento degli enti e poi ha previsto un consistente taglio delle risorse a loro destinate. In un Consiglio dei ministri di luglio si è deciso che riceveranno 30 milioni in meno all'anno dal 2009 al 2011, con ancora peggiori prospettive future. Un atto che andrà a pregiudicare per gli anni a venire lo sviluppo di politiche per la montagna. Le volontà di cancellazione delle comunità dal parte del governo delle destre e le soluzioni scelte dimostrano le sue contraddizioni e i contrasti interni, evidenti tra la scure di Tremonti e la volontà della Lega di difendere non solo la situazione esistente, ma anche ovvi interessi di partito.

Così è per le province: se, in campagna elettorale, Berlusconi ha giurato sulla loro abolizione, Bossi non solamente vuole che vengano mantenute, ma ne chiede addirittura di nuove.

 

Nell’ottica di sviluppo delle politiche per la montagna abbiamo proposto e fatto approvare un ordine del giorno di tutela dei 500 lavoratori delle Comunità Montane che impegna la Giunta a garantire regolari percorsi di contrattazione sindacale sia nel caso di accorpamento degli enti sia nell’ipotizzato caso di abolizione della Comunità stesse e, al medesimo tempo, a realizzare programmi di formazione e riqualificazione finalizzati alla valorizzazione delle risorse umane.

La vicenda obbliga ad alcune considerazioni non solo sulle contraddizioni del governo, ma anche sulle  politiche verso gli enti locali e sulla concezione di pseudofederalismo che sta praticando.

Sempre maggiori sono i tagli a comuni, province, regioni che avranno pesantissime ricadute su scuola, cultura, servizi sociali, trasporti, soprattutto sulla sanità. E’ sempre maggiore la tendenza per cui se un ente locale vuole mantenere i servizi se li deve pagare, non si sa con quali fondi.

La privatizzazione dei servizi, il passaggio da uno stato sociale dei diritti esigibili ad uno delle opportunità, le trasformazioni progressive di scuola, sanità, politiche del lavoro sono entrate nel senso comune e hanno contribuito a processi di frantumazione della società.

In questa luce, come dimostrato dalla posizione sulla questione delle Comunità montane, sta il nostro impegno per un  decentramento dello Stato e per un maggior ruolo delle Autonomia locali.

 

Sergio Dalmasso